domenica 9 febbraio 2020

Nel 1988 Freddie Mercury ci consegnava questo capolavoro intitolato "Barcelona":
"Ho fatto questo sogno perfetto che mi ha avvolto.
In questo sogno c'eravamo io e te: magari ora fossi qui.
Voglio che tutto il mondo lo veda.
Un istinto mi guidava, una sensazione miracolosa era la mia guida ed ispirazione.

Adesso il mio sogno si sta lentamente avverando; il vento è una gentile brezza che mi parla di te.
Le campane stanno suonando, il canto vola; ci stanno richiamando insieme guidandoci per sempre.
Vorrei che il mio sogno non svanisse mai: 
Barcellona!
Fu la prima volta che ci incontrammo: come potrei dimenticare il momento in cui entrasti nella stanza e mi togliesti il fiato?
La musica vibrò e ci unì, e se Dio vorrà ci incontreremo di nuovo un giorno: Barcellona!
Che le canzoni inizino: lasciatele nascere e che la musica suoni.

Fate cantare ogni voce.
Nasce un grande amore.
Iniziano i festeggiamenti.
Vieni da me e urla, grida, diventa viva e scuotiamo le fondamenta dal cielo scuotendo tutte le nostre vite: 
Barcellona!
Un orizzonte così bello, come un gioiello al sole.
Per te sarò gabbiano del tuo bel mare: Barcellona!
Apri le tue porte al mondo se Dio vorrà, se Dio vorrà, se Dio vorrà saremo amici fino alla fine: Barcellona!".
Oggi Sanremo conclude la sua funzione così:
"Sia Diodato il turbamento: sempre sia Diodato!".
Capite perché Barcellona e Sanremo hanno in comune solo il mare?




meraklidikos@gmail.com

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