mercoledì 16 novembre 2022

Zio Tonino avrà già aperto tutti e quattro gli sportelli e Nonna Italia ti starà già aspettando seduta sui sedili posteriori in pelle nera.
Fai buon viaggio in paradiso, Stefà.
Stai pur certa che da oggi, in cielo, avrai una vita migliore di quella che hai vissuto quaggiù.
Non ti dimenticheremo mai...




meraklidikos@gmail.com

venerdì 11 novembre 2022

Esiste un mondo abitato da sole speranze, quelle che i ricordi delle cose fatte in terra possano servire a renderlo migliore.
Un mondo privo di preoccupazioni e scadenze, dove le televisioni ed i cellulari sono banditi a favore di emozioni vissute.
Lo si può immaginare chiudendo gli occhi, viaggiando tra gli anni passati e prenotando quelli futuri, rileggendo le pagelle che ci hanno permesso di andare avanti e curando le sconfitte che ci hanno lasciato allettati per troppo tempo.
Noi fatti di carne ed ossa residenti sulla terra, le nostre anime così astratte e desiderose di fisicità domiciliate lontano sopra un altro pianeta ancora tutto da girare.
La terra e un pianeta lontano, quello che siamo e quello che vorremmo diventare, ciò che tocchiamo ad occhi aperti e ciò che sogniamo ad occhi chiusi.
C'è una cosa che congiunge tali distanze, qualcosa di magico che rende tutto questo altalenare di mondi stabile e possibile da godere come fosse reale.
Un cambio di residenza naturale, un trasloco tutt'altro che faticoso, una dimora interiore rassicurante che salva dal batticuore terrestre e appaga la grazia di un sogno sperato.
Vivere da padre, che vale poco poco meno del vivere da madre.
Paternità e maternità sono attesa e sorpresa, corsa campestre e volo d'angelo, gioia infinita e dolore incurabile.
Amare un figlio trasporta ogni cosa in una dimensione innaturale che non appartiene a questo mondo, eppure ci lascia vivere ogni angolo della terra nonostante clandestini di noi stessi.
Quando godi della grandezza di ciò che hai realizzato, scatta l'espulsione fisiologica nel pianeta del silenzio, quello che solo in pochi possono visitare, quello che per tanti non esiste e mai esisterà.
Sono i negazionisti della bellezza, quelli che ti considerano pazzo se decidi di diventare di nuovo padre a 47 anni, quelli che "ricominciare tutto da capo" è pura follia.
Ma che ne sanno i terrestri distratti di quello che si prova nel chiudere gli occhi per ritornare più spesso nel pianeta delle meraviglie?
Il biglietto per rivisitare se stessi può stamparlo solo una ripartenza cosi coraggiosa.
Eppure l'ombra dello scetticismo lascia svegli tanti corpi malati di ordinarietà, non rendendoli più capaci di differenziare neanche l'alba da un tramonto.
Quel mondo abitato da sole speranze esiste, eccome se esiste.
Forse è semplicemente il paradiso che qualcuno ha voluto preparare per noi regalandoci una visita guidata.
Forse è solo un brivido da godere ancora da vivi prima che i nostri occhi si chiudano per sempre.
Forse è solo una dimensione riservata a pochi che non merita neppure di essere compresa da tutti.
La verità è che volare spaventa perché là sotto tutto somiglia a un pericolo, ma quando prendi gusto a rimanere lassù, non hai più voglia di atterrare tra quei palazzi fatti di sole miserie.
Sono fortunato, lo sono come tanti, ma è la consapevolezza che rende tutto più grande.



meraklidikos@gmail.com

martedì 8 novembre 2022

Ho letto il suo libro, la sua storia, ciò che ha fatto per arrivare fin qui.
Non capisco perché chi non crede nel Presidente Meloni e nella coalizione che la sostiene, debba sminuire ogni scelta politica che questo governo possa fare.
Non capisco il perché di tanta rabbia con cui tutto viene ricondotto ad un capitolo storico che ha scritto decenni del nostro paese, ma che oggi sarebbe del tutto fuori luogo e non contestualizzato.
Non capisco come mai c'è una grossa percentuale d'italiani incapace di comprendere che questo governo è stato voluto da una percentuale d'italiani ancora più alta, consapevolmente e nel pieno rispetto delle regole d'ingaggio previste dalla Costituzione.
Non capisco come abbiamo fatto a farci governare da legislature tecniche mai scelte dal popolo sovrano, susseguitesi per apparenti scelte presidenziali a sfondo popolar democratico.
Non capisco perché quella stessa percentuale di caproni che oggi lamenta il timore del Fascismo che avanza, non si è mai lamentata quando i mausolei che li rappresentava fino a ieri non ha fatto che sminuire le opposizioni senza emanare un decreto legge da ricordare nella storia del nostro paese.
Non capisco perché la classe politica che questa donna ha asfaltato ovunque nelle urne, ha sempre utilizzato la parola "democrazia" come chiave essenziale per salvaguardare la Carta Costituzionale, ed oggi che al governo c'è chi è stato chiamato in causa dal popolo per assecondare la stessa tutela, debba essere messo alla gogna in quanto antidemocratico.
Non capisco perché delle tre S che dovrebbero sancire la conferma di una democrazia parlamentare degna di nota, si sia investito solo per il 33% in questi anni: la Sanità e la Scuola sono state attenzionate a discapito della Sicurezza, divenuta un optional secondario da scegliere nel progettare un Italia diversa.
Non capisco perché poi si lamentano se rubano le auto, svaligiano le case, spacciano sotto casa e i femminicidi aumentano.
Non capisco perché in conseguenza di tutto questo, la sola frase che si è in grado di ripetere è: "Ma dove cavolo è la Polizia quando serve?".

Sapete invece cosa capisco?
Il perché di persone che mi erano amiche su Facebook ed oggi non trovo più nell'elenco degli amici.
Capisco perché l'unica cosa che resta ai rappresentanti dei governi non eletti dal popolo, è quella di appellarsi al rischio del ritorno delle camice nere per strada, intimoriti dai manganelli che vedono (solo loro) e dai canti fascisti che sentono (solo loro).
Capisco la rabbia inaspettata della sconfitta, avvenuta dopo una campagna elettorale in cui quotidianamente si ripeteva di aver già vinto.
Capisco la bassezza di sgomberare un rave party, la mortificante decisione di monitorare con regole più attente gli sbarchi e lo scempio di garantire a una giustizia di solo pane e acqua chi massacra a martellate una moglie, una mamma, una donna, ma fatevene una ragione.
Il vostro assurdo liberismo democratico, il vostro ridicolo perbenismo garantista e la vostra finta condizione sociale apparentemente generosa nei confronti delle fasce deboli, adesso verrà seriamente messa a dura prova.
Capisco inoltre che siete tutti missionari e volontari verso i più deboli, fino a quando non toccano i vostri portafogli, ma il tempo delle finzioni è finito.
Chi non la pensa come voi è Fascista, non ha diritto di replica: e questa sarebbe la democrazia in cui credete?
Bugiardi.
Bugiardi.
Bugiardi.

Io sono con Giorgia: io sono con una madre, con una cristiana, con una italiana.
Io sono con un bulldozer della politica che sicuramente merita di governare questo paese ferito dal finto perbenismo, perché la fetta più ampia degli italiani ha deciso così.
In bocca al lupo Giorgia.




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