venerdì 26 novembre 2021

Ho visto tante scarpe rosse oggi.
Tanti servizi in televisione e altrettanti articoli sui quotidiani nazionali.
Ho letto numeri e statistiche, storie e copioni, fughe e ritorni.
Ho visto tante scarpe rosse oggi.
Tanti volti di donne impaurite e altrettante espressioni di uomini indignati.
Ho ascoltato canzoni emozionanti, discorsi impressionanti e condanne mortificanti.
Ho visto tante scarpe rosse oggi.
Erano spaiate come calzini perduti, silenziose come anime abbandonate e insanguinate a causa della vigliaccheria di chi avrebbe dovuto prima proteggerle e poi amarle per sempre.
Cos'è la violenza sul volto di una donna se non la peggiore conferma della sconfitta di ogni uomo?
E a quanto possono servire gli insufficienti provvedimenti giurisprudenziali dinanzi ai bollettini di guerra che quotidianamente continuano a raccontare i numeri che qualcuno oggi ha ufficializzato?
Qualcosa sta cambiando, è certo, ma siamo solo all'inizio.
Spero che questo mondo "supergreenpassato" si addormenti in pace, cullato dalla dolcezza di una carezza e bagnato dalla passione di un bacio, le uniche cose che ogni donna dovrebbe ricevere prima di ritornare a sognare.
Ho visto tante scarpe rosse oggi.
Spero di non vederle mai più se non indossate da mogli sorridenti, figlie protette dei loro papà e bambine giocose innamorate della vita.
Evviva tutte le donne, specie quelle coraggiose grazie alle quali domani mattina il sole splenderà più caldo che mai.




meraklidikos@gmail.com

martedì 23 novembre 2021

Questo scatto é dedicato a chi si sente ineguagliabile, a chi è convinto di essere più furbo, a chi crede di essere il migliore.
Un'immagine dedicata a quanti non sanno più cos'è un sorriso, a chi non è più in grado di badare a se stesso, a chi è solamente capace di giudicare senza concedere mai attenuanti.
I protagonisti di questa foto sono semplicemente segretari in attesa, colleghi travestiti da soldati a fine corsa, cavalieri apicali prossimi alla pensione.
Fiamme dorate, argentate e gialle che non aspettano la pausa pranzo per sorridere, ma provano a trasformare ogni giornata lavorativa in una nuova occasione per vivere al meglio.




meraklidikos@gmail.com

venerdì 19 novembre 2021

Se un virus è riuscito ad ammazzarvi, il vaccino che avrebbe dovuto curarlo è stato in grado di dividervi.
La stampa racconta, la televisione annoia e la piazza spaventa.C'è chi non perdona, chi odia a priori e chi strumentalizza cavalcando l'onda.
Chi trascorre ogni sabato sera a manifestare cantando "la gente come noi non molla mai", chi implora di mettere giù le mani dai bambini come me e chi invece se ne fotte e si sdraia sul divano di casa a guardare la nazionale di calcio fresca campione d'Europa ma sempre più lontana dai mondiali.
Quando dormo, sorrido e sogno gli angeli che mi girano intorno, ma quando resto sveglio rimango incantato ad osservare un pianeta che non avrei mai immaginato di abitare.
Lassù mi avevano garantito un mondo completamente diverso da quello che mi ha dato il benvenuto il 3 settembre.
Mi avevano assicurato che le montagne che avrei scalato ed i mari dentro cui mi sarei immerso non avrebbero certo avuto bisogno di eventi internazionali per sentirsi protetti dalla loro bellezza.
Oggi gli uomini che lo abitano se non hanno la mascherina hanno la maschera, ed è sempre più difficile imparare a distinguere i buoni dai cattivi.
Quaggiù gli sposi ammazzano le spose con cui hanno condiviso una vita intera, si rapinano vicendevolmente con violenza per assicurare alle proprie tasche pochi centesimi e corrono, corrono, corrono senza sapere dove vogliono arrivare.
Sono tutti maratoneti vestiti da mostri incattiviti simili a quelli da eliminare che di tanto in tanto s'incontrano nelle favole.
Mi piacerebbe un sacco risvegliarmi e poter godere solo dei miei giochi, delle canzoncine improponibili nel testo e nella musica di papà, oppure dei massaggi dolci e lubrificanti della mamma.
Vorrei essere cullato tutto il giorno dalle braccia forti della nonna e continuare a sorridere alle facce emozionanti e commosse del nonno.
Immaginare di giocare quanto prima a calcio con Samuel e Christian per riaddormentarmi stanco alla sera tra le fusa di Ice e Vinicio.
Non avrei mai voluto conoscere la parola pandemia, eppure ho dovuto aggiungerla al vocabolario delle assurdità per i femminicidi, la rabbia delle manifestazioni di piazza e l'indifferenza nei confronti di un pianeta in frantumi.
Beato il mio mondo e povero il vostro. Crede di essere ricco, ma non si accorge di quanto tempo sta perdendo per non impoverirsi ancora di più.
Me ne accorgo io che ho visto la luce da soli due mesi, figuriamoci chi è quasi giunto al tramonto di questo viaggio così maledettamente adorabile.
Mi spiace davvero tanto per chi continua a correre distratto e concentrato solo sui tempi, per chi continua a cantare ridicolizzando chi ha mollato e per chi proprio non ce la fa più a guardarsi intorno godendo della tanta bellezza che ancora è a disposizione di tutti per vivere.
Sapete che c'è di nuovo?
Che io torno a sognare i miei angeli, ridendo sorpreso per ciò che hanno ancora da sussurrare.
Nessuno riuscirà a trasformare la mia vita in una battaglia da dover necessariamente combattere.
Ho avuto la fortuna di nascere in collina, dentro una contea a statuto speciale dove amore e sorrisi regolamentano ogni mio risveglio.
Il vaccino "anti-odio" mi è stato già somministrato da chi mi ama e francamente non ho riscontrato alcuna controindicazioni a questa puntura.
Almeno per quell'ago, fate la coda a tutti i richiami possibili.
Chissà, magari il vostro mondo ha bisogno solo di questa ultima campagna vaccinale per cominciare ad assomigliare un po' di più al mio.




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