giovedì 29 giugno 2023

Ogni rimpatriata profuma di ricordi.
Sin da subito, quando superi il casello che ti riporta alla tua vecchia casa, cominci a gioire per ciò che ti passa in mente, frutto di memorabili eventi che hanno reso qualcuno dei residenti più bello, qualcun altro più uomo, qualcun altro più...pensionato.
Mamma Polizia, un paese verso cui non smetterò mai di sentirmi riconoscente.
Il Commissariato Centro, un tempo il 1° Distretto, una casa dentro cui ho abitato venticinque anni che non dimenticherò mai.
I residenti tra i miei ricordi più belli, tutti quei colleghi che hanno contribuito a rendere la mia vita professionale serena e appassionante.
Mentre molto scorre, c'è chi rimane davvero, e una serata come quella di ieri lo conferma in maniera emblematica.
Sono tornato a casa, ho attraversato nuovamente il casello di tanti ricordi e mi è sembrato di non avervi mai abbandonato del tutto, ennesima conferma che la nostra vita non smetterà mai di sorprenderci.
Grazie Germano.
Grazie Assunta.




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martedì 13 giugno 2023

Quando vi capita di dover ingoiare qualcosa dal sapore amaro, provate ad immaginare ciò che potrebbe restituirvi l'emozione della dolcezza.
Io faccio così, e quasi sempre mi ritrovo a tavola con ottimi piatti da gustare.




meraklidikos@gmail.com

mercoledì 7 giugno 2023

Qualche giorno fa Roberto mi ha inviato questa foto.
Nel pieno rispetto della sua riservatezza e della sua introversione, mi scrive semplicemente una data: 15 novembre 2009.
Sorrido stupito.
Faccio due conti e rimango anch'io in silenzio. Sono sbalordito perché sembra impossibile riuscire a credere che da quella giornata di formazione in pista ad oggi siano passati quasi quindici anni.
Tre lunghi lustri dentro cui sono successe tante cose, belle e brutte, ricercate con fermezza oppure scovate per caso, desiderate fortemente o del tutto inaspettate.
In quindici anni un poliziotto cambia per tre volte la sua qualifica, il suo grado.
Gli studenti concludono almeno tre cicli scolastici, gli automobilisti fanno sei revisioni alle loro macchine e chi ha problemi di vista cambia più volte le lenti dei propri occhiali.
Si fanno figli, esami e tatuaggi.
Si scrivono libri, si battono le mani ai matrimoni e si versano le lacrime ai funerali.
Si gioca e si vince.
Non si gioca e si perde.
La mente viaggia e spesso la si smarrisce.
La si ritrova e si fa di tutto per perderla di nuovo.
Si suona e si canta.
Si studia e si insegna.
Si giudica e ci si sente giudicati.
In quindici anni si impara a sorridere quando la partenza è tristezza e ci si rattrista quando invece, al contrario, è la felicità a scrivere i capitoli iniziali di un sesto di vita.
Dentro quindici anni di vita vissuta c'è sempre una vita intera, per questo bisogna solo sorridere quando una foto può raccontarla con tutte le sue sfumature.
Certo, dentro la foto di Roberto è evidente che non c'è un Rocco del tutto felice.
Tutt'altro: appare stanco nonostante qualche ruga in meno.
Oggi è felice e pieno di rughe.
Riesce a vivere decisamente meglio i suoi nuovi quindici anni.
La grandezza delle cose belle che gli sono capitate allargherà sicuramente il suo sorriso negli scatti che verranno.
Ciao Roberto.
Grazie.




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sabato 3 giugno 2023

Dentro uno dei capitoli che hanno composto i miei trent'anni di Polizia, mi è capitato spesso di chiudere e riaprire questi attrezzi del mestiere.
Per la maggior parte delle volte le ho allacciate ai polsi di ladri, borseggiatori e spacciatori.
Una volta le ho chiuse a quelli di un rapinatore.
L'operazione non è stata mai semplice, ma con le giuste precauzioni e un pizzico di fortuna (che non guasta mai), le cose sono andate sempre come dovevano.
Sono giorni emotivamente intensi.
Ore in cui mi chiedo spesso se questi braccialetti così vintage servono davvero per tutti coloro che compiono azioni per cui ne è previsto l'utilizzo.
Forse per determinati reati si farebbe meglio a pensare a qualcos'altro.
Immagino che tutti i garantisti che conosco in questo momento vorrebbero che io scrivessi di quale alternativa parlo, ma sarebbe una soddisfazione troppo grande accontentarli.
Facciamo così.
Mettiamo due cose sopra la bilancia delle pari opportunità che tanto decantate, le stesse che urlate con orgoglio nei megafoni delle manifestazioni pacifiche che organizzate ogni sabato pomeriggio nelle grandi città.
La prima è che dentro il protocollo dell'arresto perfetto sarebbe giusto accantonare rabbia, astio e vendetta da parte di chi opera.
La seconda è che questo mondo non dovrebbe concedere alcun respiro ad esseri infami capaci di togliere la vita a chi ne porta in grembo un'altra che attende di viverla.
Alla luce di quanto condiviso, allora, non capisco da che parte sta la verità, o forse sì: per qualcuno la detenzione non è sufficiente.
Giulia cara.
Giulia dolce e indimenticabile.
Lascia che il bambino che porti in grembo nasca tra due mesi in un posto migliore.
Scegli tu come chiamarlo.
Fallo da sola, senza condividere più nulla con chi non lo ha voluto in questo mondo.
Portalo a giocare nei parchi più belli che troverai in Paradiso.
Fallo correre a piedi nudi ovunque vorrà, perché non correrà alcun rischio di farsi male.
Sicuramente lassù non incontrerai nessun mostro cattivo che vi farà del male, ma solo anime buone disposte ad amarvi veramente.
A questo inferno ci pensiamo noi, magari provando a cambiare qualcosa anche per chi, come te, potrebbe ancora rischiare di morire.
Sei bellissima.
Siete bellissimi.
Lo sarete per sempre.
Ciao Giulia.




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