martedì 31 gennaio 2023

54° Corso di aggiornamento per Istruttori di Guida Operativa Sicura della Polizia di Stato

1° giorno di diario
Capitolo primo: la RICONOSCENZA

Passano gli anni e cambiano i gradi.
Aumenta il numero dei pensionati e diminuisce quello degli arruolati.
Le barbe si colorano di bianco a conferma di un metabolismo che ci trasforma.
Eppure Mamma Polizia continua a volerci un mondo di bene.
Unisce senza dividere mai, insegna senza interrogare mai e sfama con parsimonia senza lasciarci digiuni, mai.
Un giorno non rimarremo delusi da quello che non ci sarà più, ma immancabilmente gioiremo per tutti i ricordi che continueranno a rendere vivo ciò che nel frattempo saremo diventati.
A domani.




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lunedì 30 gennaio 2023

54° Corso di aggiornamento per Istruttori di Guida Operativa Sicura della Polizia di Stato

Prefazione: la RESPONSABILITÀ

Oggi ha avuto inizio il 54° Corso di aggiornamento per Istruttori di Guida Operativa Sicura della Polizia di Stato.
Si svolgerà presso il CAIP (Centro Addestramento Istruzione Professionale) di Abbasanta, in provincia di Oristano, e durerà due settimane.
Ritengo che la formazione basica prima e l'aggiornamento di settore dopo, siano fondamentali per garantire agli addetti ai lavori il raggiungimento degli obiettivi finali.
Sentire addosso il peso della responsabilità di ottimizzare la propria capacità comunicativa e decidere di incrementare il proprio bagaglio professionale con esperienze nuove, non può che contribuire a migliorare la professionalità di tutti gli operatori di Polizia in possesso di Patente Ministeriale.
Io credo nel progetto che gli Istituti Superiori d'Istruzione del Ministero dell'Interno stanno sviluppando.
Credo nella professionalità di chi, come me, sarà interessato a tale programma di aggiornamento.
Credo che la Guida Sicura è stata e sarà una disciplina che certamente vedrà crescere interesse e dedizione da parte di chi la pratica per dovere o per passione.
Non possiamo più aspettare però, né regredire facendo finta che la sicurezza stradale sia un optional da aggiungere ai fendinebbia e ai cerchi in lega delle nostre automobili.
La sicurezza stradale vale quanto vale la nostra capacità di saper riconoscere un pericolo.
Vale quanto vale la nostra attenzione per evitarlo.
Vale quanto vale la nostra esperienza per affrontarlo.
Le giuste e corrette tecniche di guida daranno di certo i risultati attesi, ma la scommessa da vincere per tutti noi Istruttori di Guida Sicura, sarà quella di riuscire a convincere quanti più destinatari possibili della nostra formazione.
E allora buona strada, e che felice 54° Corso di aggiornamento sia.
A domani.





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sabato 28 gennaio 2023

Quando un collega se ne va in pensione, bisogna sempre salutarlo con un arrivederci.
Ti ritrovi a cenare tra senatori e onorevoli e a chiacchierare per ore intorno a un tavolo con altri compagni di giubba più giovani e meno giovani.
Ricordi, aneddoti e vicissitudini che portano a lacrime di emozioni e smorfie di rammarico.
Pacche sulle spalle accompagnati da sorrisi di speranza.
Prendi di mira l'amico che sa stare al gioco ricoprendolo di battute, e provi a non offenderti quando ti avvicini col bicchiere di vino in mano a uno dei futuri pensionati e ti accorgi che il commensale più piccolo di tutti ride ancora una volta di te.
D'altronde i NOCS ci sono dappertutto, servono per sanare degli equilibri, aiutano a salvarti da ogni situazione incresciosa.
Sono loro che ti danno le corde e i caschi di protezione per essere più forte e saggio in un mondo sempre più ricco d'invidia.
Poi, dolci, amari e caffè ti fanno dimenticare tutto ciò che non c'entra nulla con la festa che stai vivendo.
Quando alla fine parte l'applauso comune al discorso di chi ha parlato a nome di tutti i presenti, fermi il video che hai immortalato sul tuo cellulare, alzi lo sguardo verso i colleghi in posa col le targhe in mano e ringrazi il cielo per averti offerto l'opportunità di conoscerli.
Stasera sono loro i nostri eroi, sono loro i magnifici quattro di un NOP che invecchia sempre più velocemente: l'uomo di pietra, quello allungabile, il buono e il saggio.
A voi decidere come riconoscerli, a noi decidere come continuare a volergli bene.
Come ha detto il grande Maurizio, il 1° Memorial NOP Piemonte e Valle d'Aosta è servito a questo: sorridere senza pensieri, guardare oltre e capire che al traguardo della pensione è sempre meglio arrivarci tutti in forza e con la serenità dell'animo ben preservata, lasciando alle nostre spalle rancori e delusioni.
Cari Antonio, Giuseppe, Pietro e Paolo.
Voi c'è l'avete fatta, e noi siamo orgogliosi di voi.
Grazie e davvero auguroni, di cuore!

 


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martedì 24 gennaio 2023

La legalità non deve poter essere riconosciuta esclusivamente in funzione dell'età.
Nascere e crescere col senso della giustizia in testa, infatti, può solamente far ben sperare.
Chi non è d'accordo avrà vita breve.
Chi ne è consapevole vivrà in eterno.



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sabato 21 gennaio 2023

Messina Denaro Matteo.
Se avessimo arrestato questo bandito subito, qualche mese dopo le stragi di Capaci e di Via D'Amelio, lo avremmo comunque accompagnato in carcere senza manette e con una specie di picchetto d'onore ad attenderlo in macchina?
Ma davvero nel paese di Pulcinella basta far trascorrere sei lustri per dimenticare quanti funerali ha visto in televisione questo criminale davanti a una birra ridendo di chi li piangeva?
Ho capito bene?
I preposti alla divulgazione della notizia si sono concentrati a raccontare di un orologio da 36.000 euro che questo verme aveva al polso al momento del suo arresto, senza nemmeno accennare al certo ed inestimabile patrimonio che si è costruito in tutti questi anni di villeggiatura coperta?
Messina Denaro Matteo.
Io ti avrei zavorrato per bene e ti avrei portato a piedi nel peggior carcere di massima sicurezza presente sul territorio, per accompagnarti quanto prima all'inferno con un solo pezzo di pane al giorno, duro e bagnato dall'acqua.
Mentre uscivi da quell'ospedale dove ti sei fatto curare per anni a spese della gente perbene, avrei ricordato i nomi e i cognomi dei colleghi che hai deriso dopo averli disintegrati con l'impeto della tua ignoranza e la violenza del clan che rappresentavi.
Avrei spaccato quell'orologio davanti ai tuoi occhi, così come avrei garantito in tempo zero tutti i tuoi beni, immobili e non, alle vittime della mafia.
Trasformare ville e auto di lusso in strumenti utili alla salvaguardia, all'efficienza e l'incolumità dei preposti alla legalità di questo paese, ma subito, e non tra dieci anni come sempre accade e accadrà.
Messina Denaro Matteo.
Io ero tra chi ha pianto quelle vittime, sono tra chi deve continuare a difendere chi è rimasto in vita a combattere quelli come te e sarò tra quelli che non perdoneranno mai, anche se l'arco temporale interessato a garantire la vostra caduta sarà talmente ampio da farci correre il rischio di dimenticare.
Questo è il nostro momento, questo è il momento di chi non c'è più.
Tu non sei un eroe.
Non potrai più sfuggire dal pianto doloroso dei loro affetti, ma solo morire per non raggiungerli di certo in paradiso.
Lì ci vanno gli angeli e non i demoni come te.
Spero tu possa bruciare presto all'inferno.




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lunedì 9 gennaio 2023

Le feste finiscono qui, in questa notte piovosa dove tutto tace e ogni cosa parla d'inverno.
Il camino ha smesso di ardere l'ultimo ceppo di betulla avuto in pasto ieri sera.
I panettoni aperti una settimana fa, attendono di essere consumati del tutto dentro le buste zuccherate e richiuse dal solito nastrino metallico bianco.
L'albero di Natale si è ormai rinchiuso nella sua scatola di cartone con tutti i suoi addobbi e tutte le sue lucine si sono spente con l'arrivo dell'anno nuovo.
Anche i personaggi del Presepe si sono ritirati, ognuno alla propria vita e ognuno per la propria strada.
La grotta di Betlemme domani mattina sarà priva anche del bue e dell'asinello che, nel pieno rispetto della tradizione, saranno gli ultimi ad abbandonarla.
Anche quest'anno è stato bello incantarsi ad osservare in silenzio il Presepe.
Anche quest'anno il bambinello più lungimirante di tutti gli uomini ha promesso al mondo intero che gli darà una mano per diventare migliore.
Anche quest'anno, come ogni anno, qualcosa è finito e qualcos'altro è cominciato.
Ciò che se n'è andato lo abbiamo bruciato nel caminetto acceso delle cose vissute, e ciò che invece è arrivato, lo abbiamo bagnato di ottimismo con lo spumante stappato il primo dell'anno.
Ma tra le sorprese più belle che stanotte rivedo nei fotogrammi di queste festività, ci sei tu, con la tua famiglia straordinaria e le tue bambine speciali.
Vivere il Capodanno insieme a voi è stato bellissimo.
Altro...che Calvario.
Altro...che Via Crucis.
Le nostre vite ci impongono oramai di vederci veramente poco, e adesso che anche la quotidianità ci ha imposto di allontanarci dalla quiete di quella grotta, tutto diventa ricordo da suggellare e rievocare quando tornerà la luce del giorno.
D'altronde è solo la notte che archivia, è solo la notte che conclude ed è solo la notte che salva con nome immagini e video che ci hanno reso felici.
Potessi vi abbraccerei ancora.
Andrei a rifare il muschio e riaccenderei nuovamente le luci sul Presepe vivente che abbiamo rievocato.
Metterei di nuovo ogni statuina al suo posto, in particolare per rivedere te in cucina a preparare la colazione per tutti.
Aspettare che arrivi la fine di un'altra giornata intensa vissuta insieme e augurarsi la buonanotte davanti al camino che sta riducendo in cenere tutto ciò che ha bruciato per tante ore.
Ma stanotte è troppo buia per riuscire a rivederti qui.
C'è troppa pioggia silenziosa che la bagna e troppo freddo umido per riuscire e riscaldarla.
Aspetterò il mattino, come ho aspettato l'anno nuovo, convinto che ci ritroveremo presto a raccontarci pregi e difetti delle nostre vite così lontane.
Noi, simili e diversi, deboli e forti, fratello e sorella dentro un Presepe abitato da tante comparse che attendono come noi un giorno nuovo, quello caldo, quello col sole, quello che renderà tutti veramente migliori.
Buon rientro a casa sorellona mia.




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venerdì 6 gennaio 2023

Nessun uomo ama abbandonare la propria vita.
Nessun uomo desidera lasciare questa terra.
Nessun uomo vuole morire.
Tutti i gli uomini imparano ad amare di più ciò che li abbandona e, nonostante tutto, desiderano rimanere con loro su questa terra il più allungo possibile, augurandosi di non morire mai.
Ieri Sinisa, oggi Gianluca.
Uomini, conosciuti e famosi.
Sportivi esemplari e genitori fortunati.
Benestanti, simpatici e invidiati, ma pur sempre uomini.
È questo forse che li ha resi diversi, perché nella loro capacità di raccontarsi, sono stati in grado di farsi volere bene da tutti noi, che da terre lontane abbiamo riconosciuto in loro l'umanità prima di ogni altro trofeo conquistato.
In questo abbraccio col suo grande amico Roberto Mancini, Gianluca Vialli ha commosso tutti.
Sapevamo come sarebbe andata a finire, e oggi siamo qua a chiudere definitivamente ogni bella pagina di sport che gli apparteneva e ogni scatto fotografico di vita vissuta assieme.
È come se due persone mai incontrate prima, appartenessero da sempre alla nostra esistenza.
Quelle che apparivano come vite onnipotenti, oggi si spengono nella livella più triste dell'esistenza, che tale non è più.
Un monito rocambolesco che si rinnova impetuoso ogni volta che gli equilibri apparenti delle nostre strade si manifestano.
La morte non guarda in faccia a nessuno, neppure a chi è riuscito sempre a distinguersi dentro un mondo di opportunisti e mercenari.
Non li santifico, ma riconosco a Mihajlovic e Vialli ciò che sono riusciti ad insegnarci con i loro addii, con la loro sofferenza, con la loro tenerezza ben lontana dalla grinta (e che grinta) mostrata sui campi di calcio.
La forza, il coraggio e la caparbietà di crederci sempre, fino alla fine, per il proprio bene e per quello dei propri cari.
E allora null'altro da aggiungere, se non le ultime righe che il mio centravanti preferito ha lasciato al mondo intero qualche mese prima di morire.
Già, perché Luca non era un centravanti.
Per quelli della mia generazione, Luca era "il centravanti".
Dentro quella pagina del suo libro c'è tutto, il vecchio e il giovane, il passato e il futuro, il Gianluca che è stato e quello che continuerà a fare gol nella mia vita:

L’onore spetta all’uomo nell’arena.
L'uomo, il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue.
L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze.
L’uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta.
L’uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato.
Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria, né la sconfitta.

Ciao bomber: ciao capitano, mio capitano.




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domenica 1 gennaio 2023

Le mie ali e la mia luna: il mio universo.
Auguro a tutti un cielo ricco di pianeti nuovi da esplorare, stelle giganti e splendenti dentro cui trovare luce e ali spiegate e forti per raggiungerle.
Felice 2023 a tutti gli abitanti della Terra.




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