venerdì 7 febbraio 2020

Buonasera a tutti.
Lasciate che mi presenti; mi chiamo Paolo, ho 22 anni e combatto contro la SLA.
Ringrazio Sanremo, ringrazio Amadeus per avermi permesso di venire qui e portare il mio messaggio con questa voce un po' particolare. 
Immaginate che la vostra vita venga completamente stravolta, che il vostro corpo non risponda più ai comandi.
In Italia siamo oltre seimila ad aver provato queste sensazioni.
La persona che mi sta vicino si chiama Rosario, è mio fratello, ed è il vero eroe di questa storia.
Al momento della diagnosi ha deciso di lasciare tutto per diventare le mie gambe e le mie braccia. 
Lui e la mia splendida famiglia mi hanno insegnato la parola sacrificio.
Grazie a loro ho scoperto di avere una forza interiore che non sapevo di avere.
Grazie a questa forza, la SLA non mi ha impedito di diventare ciò che avevo in mente.
La mia non è una storia di un ragazzo sfortunato.
Quando vi dicono che i sogni non si possono realizzare, continuate per la vostra strada e non arrendetevi.
Poco più di un mese fa ho affrontato una crisi respiratoria: non fosse stato per i medici non sarei qui. 
Vi chiedo: avete usato il vostro tempo nel migliore dei modi?
Malattie come la mia colpiscono al di là del ceto sociale e dei progetti, perciò nel vostro piccolo fate sempre qualcosa per il prossimo.
Ascoltate la mia canzone e fatela sentire a tutti quei sentieri che lottano per vivere.

Sanremo 2020, Paolo Palumbo




meraklidikos@gmail.com

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