lunedì 27 gennaio 2020

La stella dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant, non brilla più.
E' precipitata a bordo del suo elicottero insieme alla figlia tredicenne, al pilota e ad altre sei persone.
Si è spenta in California, nella contea di Los Angeles, dentro una tragedia inattesa che ha cancellato in pochi secondi quello che da sempre è stato considerato il più bel sorriso del campionato NBA.
Rifletto sul valore che diamo alla nostra vita, quando accendiamo i progetti ambiti che magari siamo anche bravi a realizzare.
Ce li gustiamo tra consenso e apprezzamento; condividiamo il nostro meraklìs col mondo senza preoccuparci delle foglie che seccano, cambiano colore e cadono, attendendo una vita nuova che solo loro potranno riavere.
È così che bisognerebbe abbracciare la nostra esistenza, ma nonostante le precauzioni per non stringere troppo la presa, la sorte soffia sempre troppo forte,  anticipando la fine di ogni lenta passione: da piacere ci trasformiamo in cenere, senza neppure accorgerci di essere più secchi e aver cambiato colore.
Cadiamo, e tutto ciò che rimane è una stagione finita.
Ciao Kobe!





meraklidikos@gmail.com

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