mercoledì 29 dicembre 2021

Il tempo corre troppo veloce, sfugge via come una metropolitana in partenza dopo aver chiuso le sue porte scorrevoli.
Nonostante ci trasporti verso le stazioni in cui abbiamo deciso di scendere, non riusciamo più a stargli dietro.
Rimaniamo silenziosi al buio delle luci soffuse dei suoi vagoni.
Per non rischiare di cadere, tutti abbracciamo quei gelidi tubi d'acciaio saldati apposta tra i labirinti delle sedute, con gli sguardi incuriositi dalle mosse imprevedibili che potrebbero fare i nostri compagni di viaggio.
Difficilmente ci accomodiamo per leggere un libro; siamo più bravi a tenere gli occhi rivolti verso il cielo per seguire percorsi che spesso non conosciamo.
Decidiamo dove scendere e dove risalire in funzione dei nostri interessi, mentre tutto continua a viaggiare senza la possibilità di tornare indietro.
Siamo fatti per vivere di luce naturale, eppure rimaniamo per troppo tempo sottoterra spaventati da quello che potrebbe capitare alla luce del sole.
La linea rossa di questo 2021 però sta per portarci al capolinea.
Per un anno intero abbiamo viaggiato insieme a sconosciuti e familiari, uomini e donne in cerca di equilibrio, tutti stanchi ed esasperati da regole imposte per una pandemia infinita che a tratti ha violentato le nostre menti e spesso ucciso i nostri corpi.
Tra qualche ora saremo obbligati ad abbandonare la metro.
Cercheremo le scale mobili che tutti affolleranno per sperare di guadagnarsi un po' di luce e ricominceremo a vivere lontano dalle voci tenebre di un interfono che per troppo tempo ha imposto cosa fare e dove andare.
E allora che sia un anno senza guerre, un anno da ricordare per la pace fatta tra i popoli che da decenni si ammazzano per nulla.
Che sia un anno privo di femminicidi, un anno che non porti più volti sfigurati ma immagini di bellezza da gustare.
Che sia un anno senza suicidi, un anno in cui nessuno rinunci alla bellezza della vita nonostante le tante difficoltà da affrontare per amarla.
Che sia un anno senza dolore, un anno privo di sofferenza e stracolmo di sorrisi condivisi e non nascosti da fetide mascherine.
Che sia un anno senza metropolitane, un anno di scarpinate in montagna e tuffi al mare, un anno da ricordare per chi nasce e non per chi muore.
Che sia un anno migliore di quello trascorso, un anno per cui sia valsa veramente la pena di vivere e non di morire.
Che i nostri figli siano i benvenuti a bordo del Boeing 2022.
Possano volare sereni e felici, gustandosi il panorama sottostante.




meraklidikos@gmail.com

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