domenica 19 dicembre 2021

Il Natale che sta per farci visita dovrebbe essere in grado di riuscire a cancellare cose che non avremmo voluto sentire e frasi che non avremmo voluto pronunciare.
La sua grazia dovrebbe restaurare ogni conflittualità tra noi e le persone con cui non siamo stati in grado di essere perfetti, commettendo in prima persona degli errori involontari e curando in secondo luogo le pugnalate rivevute.
Quella che qualcuno vorrebbe non si chiamasse Natale ma Festa di fine anno, non è una giornata qualunque.
La si aspetta tra luci colorate accese di proposito, magari tra i fiocchi di neve silenziosi che coprono di bianco ogni cosa e melodie lontane suonate con strumenti insoliti da musicanti sorridenti.
Il Natale che sta per arrivare non sarà un Natale come gli altri.
La grotta di Betlemme non è poi così lontana.
Se tra un pacchetto e l'altro provassimo a guardarci un po' di più intorno, le nostre distrazioni farebbero spazio a pause ben più salutari per le nostre anime così duramente provate.
Siamo tutti figuranti in un presepe vivente dentro cui buoi e asinelli scaldano e pastori e re magi vegliano.
C'è chi è diventato papà per la terza volta e chi fratello per la seconda, chi nonno per la prima e chi zio per un numero imprecisato.
C'è chi è sorpreso e chi se lo aspettava, chi condivide il proprio entusiasmo e chi affoga nella rabbia.
C'è chi è ancora alla ricerca della stella cometa e chi, nonostante l'avesse raggiunta, non è in grado di godere della sua luce fino in fondo.
Nella festa che sta per arrivare c'è chi è venuto al mondo per la prima volta, regalando alla sua mamma una gioia indefinita che vale molto di più delle preoccupazioni che potrebbero accompagnare i pensieri legati ai giorni che verranno.
Dentro la grotta delle nostre aspettative non troveremo mai tutto quello che ci serve, ma sicuramente ci sarà quello che potremo offrire.
Lo sa bene chi dispensa sempre sorrisi, chi preferisce passare per lo scemo del villaggio disinteressandosi del giudizio di Erode e dei suoi centurioni, chi si veste da Babbo Natale a quasi cinquant'anni e distribuisce caramelle agli sconosciuti.
Lo sa bene chi avrebbe infinite ragioni per spegnersi ma continua imperterrito a entusuasmarsi, chi si nasconde dentro corazze indistruttibili ma sotto sotto è più fragile di un vaso di vetro soffiato, chi non ha più le forze e meriterebbe di restare seduto eppure tutti i giorni prova a rimanere in piedi.
Lo sa bene chi gode del cielo stellato che in questi sere sta accompagnando le nostre notti, chi è capace di perdonare ogni tempesta a se stesso e ai residenti della sua esistenza, chi sa stare al mondo dispensando mance e complimenti sminuendo gli avari ed i perenni lamentosi.
Tra meno di una settimana veglieremo su ciò che potrà aiutarci a ripartire ancora una volta.
Ci ritroveremo la nostra vita tra le braccia, vestita da elfo e incuriosita da chi la osserverà.
Ci chiederà di non prenderla mai troppo sul serio perché a lei le piace fare sempre brutti scherzi, ma non per vendetta o cattiveria, ma per la piccolezza e l'ingenuità dovuta a noi poveri suoi estimatori distratti.
Giochiamo con lei senza quello stupido timore di sentirci troppo ridicoli, perché sotto l'albero più grande del presepe che allestiremo, ci saranno ancora tanti regali belli da scartare.
Buon Natale mondo.




meraklidikos@gmail.com

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