giovedì 11 febbraio 2021

La vita non smette mai di stupirci.
La sera affrontiamo gli imprevisti che rallentano la nostra corsa, ma giuriamo sempre di risvegliarci diversi il giorno dopo.
Consumiamo le notti a ritmo della  tachicardia che le avvolgono e al mattino asciughiamo un sudore diverso rispetto a quello che bagna i nostri corpi quando sono illuminati dal sole.
Stupore mescolato allo stupore.
Nell'immediato dopoguerra di ogni combattimento, ci autoconvinciamo di aver capito cos'è veramente importante e cosa non lo è, certi che quando ci ritroveremo nuovamente in trincea per difenderci dal giudizio del nemico, saremo più bravi a colpire e affondare l'obiettivo quando decideremo di sparare. Che grande soddisfazione, vero?
Ci proclamiamo esperti inventori delle soluzioni più corrette, saggi del sapere e dotti nell'insegnare, paladini dell'essere e inconsapevoli schiavi dell'avere.
Tutti decorati dell'esperienza maturata negli anni, vestiti da corazze ricolme di medaglie che abbiamo ricevuto in omaggio dalla sorte e armati di una saccenza e una supponenza che potevano essere ospitate solo nel bed and breakfast dall'ignoranza che riesce sempre a farla da padrona.
Quanta pace dei cuori e delle anime ci sarebbe nel mondo se ognuno sostituisse il proprio colpo in canna con una bandiera bianca, lasciando credere all'avversario di essersi arreso alla sua presunzione, decidendo così di rinunciare a parate premiali e podi col medagliere.
Eppure in tempi come questi ognuno dovrebbe aver capito che non vale proprio la pena rischiare di ammalarsi per poi non riuscire a curarsi mai più.
Lo stupore mescolato allo stupore, un cocktail di emozioni condite da quel bisogno di serenità che ognuno dovrebbe fare suo.
Sorridere davanti all'odio e perdonare ogni torto, aspettando il mattino che tutto asciuga e tutto rende nuovo.
Guardare oltre le montagne, oltre tutte quelle cime innevate che sembrano sempre irraggiungibili.
Guardare oltre il confine del mare, oltre ogni linea sottile confusa con l'azzurro del cielo, dove ogni rumore si trasforna in silenzio e tutto è più vicino all'eterno.
Vivere il freddo per sperare nel caldo, facendo nostro ogni trapasso esistenziale che questo difficile sbalzo di temperatura comporta.
La vita non ha mai smesso di stupirci, ma forse non siamo più in grado di accorgercene. 




meraklidikos@gmail.com

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