sabato 4 marzo 2023

Il 04 marzo del 1993, all'età di 19 anni e mezzo, venivo adottato da Mamma Polizia.
Ero uno sbarbatello che faceva l'animatore e si divertiva a lavorare in Radio.
Domanda compilata per gioco in classe durante l'ultimo anno di scuola superiore e via, biglietto del treno per Trieste.
Non dimenticherò mai quei benedetti 5 giorni. Walter, Massimiliano, Maurizio, Massimo ed altri centinaia di freschi maggiorenni come me possono ancora testimoniarlo.
Ogni mattino era una preghiera e ogni traguardo raggiunto era un sospiro di sollievo.
Tutti volevamo farcela.
Nessuno sarebbe voluto finire in una caserma dell'Esercito Italiano a fare il militare di leva.
Ricordo che per Alberto abbiamo pianto tutti.
Era un nostro compagno di classe a scuola, e fu tra i primi a cadere per la legge infame della selezione forzata.
Poi le destinazioni.
Taranto per me.
Palermo, Napoli, Bologna, Reggio Calabria e tante altre sedi per altrettanti nuovi poliziotti da impiegare.
A ognuno un biglietto di seconda classe per una città da scoprire, da vivere, da amare per forza di cose.
Ordine Pubblico, Volante, Polizia Giudiziaria.
Guida Sicura, Tecniche Operative, Tiro.
Sindacato...Sindacato...Sindacato...
A ognuno il suo.
Sono passati 30 anni.
Oggi abbiamo forse compiuto i 3/4 della nostra missione, scritta dai fatti e disegnata dai ricordi dentro Scuole, Caserme e Mense.
A qualcuno è toccato il Reparto Mobile, a qualcun altro la Questura.
Poi la Stradale, la Postale, la Polfer.
Sandro era dei nostri, oggi non c'è più.
Stamattina sarà inquadrato con noi per l'alzabandiera di rito.
Canterà il nostro inno nazionale a squarciagola come faceva allora.
Oggi ci ritroviamo felici con le nostre famiglie piene di bambini diventati (quasi tutti) adulti, tutti orfani delle nostre città d'origine e (quasi tutti) lontani da genitori e familiari.
Oggi festeggiamo quest'anniversario con le rughe sul volto e qualche grado in più sulle spalle.
Sembrano onde del mare destinate a spiaggiarsi per cancellare anni di sacrifici disegnati sulla sabbia in attesa di uno sdraio e un ombrellone sotto cui ripararsi per godere di una pensione che non sappiamo ancora quando arriverà.
Sono felice di avervi avuto con me a bordo di quest'avventura meravigliosa.
Conosco bene ognuno di voi.
So che amate quanto me Mamma Polizia e il lavoro difficile che ci chiede di fare.
E allora buon compleanno a tutti e viva il 34° Corso Allievi Ausiliari di Leva della Polizia di Stato.
Helios, era il nome con cui avevamo deciso di battezzarlo, ricordate?
Sono certo che il nostro sole dovrà aspettare ancora tanto per vederci tramontare.
E così sarà.
Buon ultimo decennio di lavoro, ragazzacci.


meraklidikos@gmail.com 

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