domenica 25 dicembre 2022

L'Argentina è diventata per la terza volta campione del mondo escludendo la Francia dal titolo.
Gianluca Vialli combatte ancora a muso duro una malattia che non lo abbandona, mentre Sinisa Mihajlovic non ce l'ha fatta nonostante ce l'avesse messa tutta.
La Meloni vuole togliere il reddito di cittadinanza, ma i nullafacenti che lo percepiscono ancora, scendono in piazza perché non lo ritengono giusto.
Tutti ponderano i consumi di luce e di gas, rimanendo comunque al caldo e con la televisione accesa, mentre in Russia ed in Ucraina si continua a morire.
L'ordinario rende il mondo regolare, ma lo straordinario inevitabilmente lo completa.
Nel frattempo tra qualche giorno arriverà per tutti il Natale.
Avremo nuove notizie tristi da ascoltare, ma anche cose belle da condividere.
Sui giornali leggeremo storie di chi vince e di chi perde, di chi sopravvive e di chi muore, di chi apre i rubinetti per annegare il mondo e di chi prova a richiuderli per evitare che questo accada.
Ci saranno bombe che cadono sopra case fredde e regali scartati davanti a presepi illuminati a giorno dentro case calde.
Organizzeremo cene di fine anno sperando che gli antipatici siano assenti, ma puntualmente taglieremo il panettone con le loro braccia tese davanti a noi, misericordiose e caritatevoli ad aspettare la prima fetta.
La storia degli uomini è ciclica come un turno in quinta.
Dalla sera al pomeriggio, dal mattino alla notte: tutti a correre dietro a chi sbaglia, tutti a scrivere o a leggere in attesa della fine di ogni turno.
Poi il riposo, quello assegnato e quello negato, quello non fruito e retribuito con un cambio turno e quello concesso anche contro la nostra volontà.
Ogni uomo da lo 011 al suo destino, ma non per tutti gli equipaggi la risposta equivale ad uno 016, ed è per questo che nella vita degli uomini non tutti sono tenuti a capire, perché non tutto sempre si può spiegare.
E allora buon Natale a chi come noi ci crede ancora e vuole vivere senza ferire, a chi come noi rappresenta il bene e continua a correre per arrivare prima del male e a chi come noi brinda e alza il bicchiere anche davanti all'arroganza e alla supponenza di chi ci vorrebbe sdraiati e vicini allo smontante.
Buon Natale a chi come noi alza la coppa tutti i giorni, a chi come noi ha poco reddito ma tanta cittadinanza e a chi come noi continuerà a combattere ogni leucemia politica che proverà ad infettare l'entusiasmo con cui decoriamo il nostro lavoro.
Crepi l'invidia e chi la rappresenta, perché nel nostro presepe c'è solo vita.
Buon Natale colleghi miei, a voi che sapete bene cosa vuol dire fiducia, a voi che perdonate e sapete farvi perdonare, a voi che sapete stare a questo mondo in piedi, con le spalle larghe e la schiena dritta, proprio come tutti giorni provo a starci anche io.




meraklidikos@gmail.com

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