sabato 26 settembre 2020

Quando decidiamo di metterci in posa per immortalare un momento, abbiamo sempre difficoltà a decidere se abbracciare chi ci capita di fianco.
La mente muove le nostre braccia prima sui fianchi, poi sulla schiena, infine in tasca.
Capita che si ritrovino anche libere da ognuna di queste alternative, ma quasi sempre accompagnate da sorrisi splendenti.
La conclusione di queste scelte porterà a riconoscere uno scatto che rimarrà stampato su carta fotografica da lasciare invecchiare o archiviato in una cartella gialla da sfogliare ogni tanto.
Dentro quelle immagini ognuno racconterà l'euforia o la delusione di quel ricordo, la verità o la finzione del proprio entusiasmo, il peso o l'indifferenza per essersi ritrovati dentro quel quadretto insieme ad altre comparse che come lui hanno atteso un click.
L'artista senza tavolozza accerterà che tutti gli occhi fossero rimasti aperti, che gli effetti utilizzati abbiano assolto alla propria funzione e che ogni parte dei corpi immortalati sia stata riportata per intero dentro un mondo passato che non tornerà mai più.
Si sciolgono le righe e si torna alla mobilità, abbandonando lo statico per incuriosirsi del risultato raggiunto.
Si sorride, si commenta, si replica: il protagonista resta, gli attori lasciano il loro posto ad altre comparse.
Tutto rimane archivio: per pochi fastidioso, per molti gradevole.
Mettersi in posa davanti a un obiettivo equivale al riconoscersi più giovani o meno giovani inginocchiati nella vita che trascorre.
Quelle mani nascoste o in evidenza rimarranno le mani di chi ha dato oppure ha ricevuto, ha accarezzato oppure ha chiuso i pugni, ha abbracciato o è fuggito via.
Quegli occhi chiusi o aperti rimarranno l'anima di ciò che abbiamo immortalato in vita; colorati o in bianco e nero, saranno le custodie delle immagini che conserveremo o le password delle cartelle gialle che salveremo.
I nostri corpi non tagliati rimarranno storie scritte e raccontate, favole per bambini e leggende per grandi, romanzi per i più romantici e gialli per i più temerari.
Uno, due e tre: tutto diventa passato da rivedere e futuro da immaginare con l'aiuto di un presente a colori da incorniciare. 




meraklidikos@gmail.com

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