La cornice che disegnavano quei lettini disposti intorno alla piscina era disabitata, ed il villaggio si
apprestava a spegnersi ormai, come ogni sera.
Soltanto il piano bar a pochi
metri da noi sopravviveva ancora alla notte; aveva un repertorio piuttosto antico ed io e lei non riuscivamo a trattenerci dal ridere per la canizie di
quei brani così lontani da noi.
Noi, che, ironia della sorte, ci
eravamo conosciuti anche grazie alla musica.
Aveva un anno in più di me e mi
aveva fatto credere di conoscere i Subsonica.
Ne rimasi ammaliato.
Loro erano
sempre stati per me come Bonnie per Clyde, quindi non potevo non avere un
occhio di riguardo per quella piacevolissima sorpresa di mezza estate.
La sua
estrema sensibilità e i suoi occhi felini fecero il resto.
Quegli occhi che mi
avevano fatto innamorare erano però carichi di pioggia quella sera. Ansimava
tra le mie braccia sempre più veemente e notavo che da un po' era rimasta
incantata a fissare il cielo.
- Cos'hai?
- La senti questa canzone?
- Si, anche se credevo che Renato
Zero avesse smesso di fare musica...
- Sta' zitto, non rovinare il
momento: per una volta che mettono qualcosa di decente?
- Scherzi? Fino a ieri ti
piacevano i Subsonica!
- "I
migliori anni della nostra vita: stringimi forte che nessuna notte è infinita"...capisci?
In quel momento ebbe un fremito e
i suoi occhi brillarono alla luce della luna e della stelle. Mi attraversò una
scossa e sussultai anch'io, mentre anche i miei occhi cominciarono ad essere
dighe troppo basse per quel mare di emozioni.
Entrambi sapevamo che sarebbe
potuta essere l'ultima sera insieme, l'ultima canzone, l'ultimo interminabile
abbraccio.
Eravamo due pianeti così lontani, destinati a non incrociare forse
mai più le loro orbite.
Savoia io e Borbone lei.
D'estate non ci si dovrebbe mai
affezionare ma quel bastardo di Cupido non va mai in vacanza, si sa.
- Abbracciami forte, che forse
Renato ha un po' di ragione...
Rise, e si strinse al mio petto,
mentre sentivo la maglietta che s'inumidiva in corrispondenza dei suoi occhi.
Scoppiai anch'io.
Un abbraccio lungo la durata di una notte.
Quella notte che, in fondo,
speravamo non finisse mai.
meraklidikos@gmail.com
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