sabato 8 febbraio 2020

Sabato mattina: sono ancora a letto dopo una settimana di risvegli alle 05:50 e c'è un silenzio che non ricordavo di aver mai sentito prima.
Lo avete pensato, vero?
Neanche il tempo di terminare di leggere il periodo e la vostra mente vi ha portato all'affermazione che ho scritto: "Sentire il silenzio".
Quante volte ci siamo persi dentro questa frase, presi dal cercare le differenze tra il sentire e l'ascoltare, magari unite alla ricerca dell'osservare piuttosto che del vedere.
Stamattina non ci sono macchine a graffiare la mia levataccia, tutto tace.
Anche in casa sembra esserci uno strano mutismo; Christian dorme ancora, Eleonora è già uscita, ICE non miagola per niente.
Abbraccio questo fine settimana pensando al blog, a cosa poter augurare a chi cercherà Meraklìdikos sul web per interesse, curiosità, amicizia o invidia.
Scelgo per il post di oggi una foto che mi ricorda un'invenzione avuta la scorsa estate a Maratea, in una serata di settembre in cui provai le stesse identiche sensazioni passeggiando di sera sul monte San Biagio.

ll tramonto di allora come l'alba di oggi, uniti da una notte stracolma di sogni, qualcuno da raccontare, altri da custodire.
Mi venne in mente di appoggiare il telefono a terra; con un un'autoscatto tarato 5 secondi, provai a prendere le mani della statua del Cristo Redentore che sovrasta quel tratto di costa lucana affacciato sul Tirreno .
Immaginavo di dover ripetere quell'operazione più volte; non pensavo certo di riuscirci al primo tentativo, eppure quello che vedete fu il risultato ottenuto nell'immediato.
Torno al mio computer e rileggo il mio stato d'animo, abbracciato da quel silenzio raro che stamattina ha incorniciato il mio risveglio.
Qualche macchina comincia a graffiarlo e tutto sta ritornando caos, confusione, distrazione.
Ci vorrà veramente poco per perdersi nell'ordinario e tornare a desiderare quello che posso avere tra le braccia ancora per poco.
Credo che anche oggi i miei 5 secondi saranno sufficienti ad immortalare il ricordo di questa mattina al primo scatto: quello che ne avanzerà sarà tutto tempo utile per continuare a sentire il mio silenzio ogni volta che ricorderò questo splendido inizio di fine settimana.





meraklidikos@gmail.com

1 commento:

  1. Per me, invece che tutte le mattine ho un risveglio bucolico, senza traffico e voci in sottofondo, è importante sentire il caos.
    Tutti lo demonizzano, come fosse una bestia rara.
    Io, al contrario, lo associo all'anima del mondo, alla voce della nostra Terra, fatta di persone vive, che si muovono, parlano, mangiano e spero sognino. E mi identifico in loro, e così mi sento parte di un qualcosa , estremamente metropolitano e quindi chiassoso, che, pero', mi dà lo sprone giusto per confrontarmi e mettermi in gioco con le vite degli altri.
    Fra tanto rumore io sento la mia musica!
    Buona confusione a tutti da Giuditta!

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