mercoledì 15 gennaio 2020

Viviamo ogni giorno una porzione del nostro tempo nel luogo in cui lavoriamo.
Ipotizziamo che fossero solamente 6 ore: rappresenterebbero un quarto di giornata.
Per molti magari sono decisamente di più, ma il minimo sindacale che dovrebbe nobilitare ogni uomo, equivale a questo equilibrio che, tenendo conto delle ore che sfruttiamo per dormire, racconta che già solo chi lavora meno, trascorre metà delle proprie giornate per guadagnarsi da mangiare.
36 ore alla settimana...
144 ore al mese...
1728 ore all'anno...
A meno che tutti da domani decidessimo di rimanere svegli ogni notte per correre distratti dal tempo e famelici del successo come facciamo di giorno, la storia fotocopia a colori le nostre vite vissute dentro questa "negativa": metà del tempo che il fato ci mette a disposizione, siamo piacevolmente obbligati a trascorrerlo con i colleghi e non con le nostre famiglie o i nostri amici, a cui non resta che dedicare ciò che avanza.
Questo per chi appartiene alla famiglia delle 6.
Provate ad ipotizzare le stesse dinamiche per i figliastri delle 8, per gli stacanovisti delle 10, e addirittura per gli scoppiati delle 12.
Io amo il mio lavoro, amo i miei colleghi, amo le mie 6 ore: io amo il mio quarto di vita e non smetterò mai di provare a fare in modo che anche gli altri amino me.




meraklidikos@gmal.com

5 commenti:

  1. Un saluto con affetto MAMMA È PAPÀ

    RispondiElimina
  2. Il tempo siamo noi...
    Siamo quel che decidiamo di essere,
    Che siano 6, 8 o 12!
    È giunta ORA di sistemare le nostre aritmie quotidiane usando tutto il tempo necessario per dar tempo a se stessi e a chi ci sta vicino, di comprendere chi siamo e cosa vogliamo.
    Chi ha tempo non sprechi tempo!

    RispondiElimina
  3. Un abbraccio da mamma e papà.

    RispondiElimina
  4. Un saluto con affetto ENZO e FRANCESCA

    RispondiElimina