martedì 21 gennaio 2020

Una foto come questa racchiude molto più di quello che solo apparentemente viene messo a fuoco.
Si sorride per una insolita domenica di calcio, si attende sereni all'ingresso di un evento da sostenere e si spera fiduciosi in un risultato positivo per la gioia di una piazza.
In fondo un selfie racchiude tutto questo:
sorrisi, attesa e speranza.
Tutti attendiamo prima di sentirci pronti, sorridiamo per immortalare quell'attimo e speriamo in un risultato soddisfacente.
C'è però chi osserva sempre; si domanda il perché e il per come, perso nella sola miseria di dare fiato alle trombe o ritrovato nella costante volontà di destabilizzare e ledere gli equilibri di chi è capace di sorridere.
Quanto finto buonismo intorno a chi è in grado di esprimere un pensiero e contestualmente rispettarne la visione, pur non condividendola.
Ci si offende, ci si deride e ci si sminuisce; il mondo è sempre più ricco di spettatori curiosi, piccoli e minuti nella loro incapacità di andare oltre; giudici persi che sentenziano il diritto di pretendere la modifica dei selfie scattati dagli uomini a propria immagine e somiglianza.
Poveri finti che vivono da ricchi apparenti e radical chic che meriterebbero il titolo nobiliare di popular zotic.
Questo puoi dirlo e questo no...
Questo ti conviene scriverlo e questo no...
Questo sarebbe il caso di rifarlo mentre questo va bene cosi...
Ma è così difficile sorridere sempre come fossimo dentro a un selfie in movimento senza essere finti?
La bellezza della molteplicità di pensiero, dovrebbe essere una ricchezza, non un irragionevole pretesto per perdersi o giudicarsi a vicenda e sminuire la bellezza delle idee differenti.
Sorridiamo, attendiamo e speriamo:
voi guardate pure, tanto il biglietto per gustarci la festa in tasca ce l'abbiamo solo noi.
Buon selfie a tutti, privo di invidia e stracolmo di ottimismo per chi non è ancora capace di scattare.





meraklidikos@gmail.com

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