mercoledì 22 gennaio 2020

Ho scattato questa foto qualche fiera tartufata fa ad Alba.
Mi rendo conto che nessun altro nome comune femminile di città sarebbe più indicato di questo per incorniciare quanto accaduto.
Un nonnino con una camicia a quadretti coloratissimi, era perso nella pace della lettura di un libro; poco distante da lui, sullo stesso perimetro quadrato in pietra che avvolgeva la base di un albero stupendo del quale non fui in grado di riconoscerne la famiglia, due giovani ragazze in bianco e nero digitavano lettere e punti sulle tastiere dei loro telefonini alla velocità della luce.
Tutti e tre non alzarono mai lo sguardo neppure per un attimo, continuando indisturbati a scrivere per più di 10 minuti assorti in un'estasi di perdizione.
Evidentemente presi da ciò che stavano leggendo l'uno e scrivendo le altre, furono in grado di non farsi distrarre da quello che gli girava intorno, consolidando lettura e scrittura come radici dell'albero che li ospitava sotto di se.
Passato e presente contro silenzio e rumore: carta e inchiostro contro luci e ricariche.
Sotto lo sconosciuto albero della cultura, la lettura coinvolgente e la scrittura terapeutica stavano sfidando la lettura artificiale e la scrittura infettiva.
Un due contro due combattuto ad armi pari, nel silenzio di un'Alba disturbata da sbandieratori e battitori d'asta privi di ritegno.
Dentro tutta questa guerra di pensieri, mi ubriacai di domande senza mai smaltirne la sbornia.
Barcollavo dentro quel quadretto insolito come fossi la comparsa di un presepe vivente in cui bisogna rimanere immobili dando comunque vita a ciò che invece deve rimanere fermo.
Quella sera la mia Alba non conobbe tramonto: la carta stampata aveva vinto la battaglia.




meraklidikos@gmail.com

2 commenti:

  1. Ogni mattina sorge il sole per me leggere il tuo SCRITTO mi fa stare bene tutto il giorno un saluto caro

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  2. Sfogliare le pagine di un libro non ha eguali,rende tutto più magico e incantevole.Ha lo stesso valore di quando si sfoglia un album di vecchie fotografie che ne raccontano la vita immortalata in attimi sfuggenti. Sentire il sottile suono delle pagine e inebriarsi del profumo della carta un po ingiallita dal tempo...! Niente emoziona di più! W la lettura, quella vera. Bye Attila

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