domenica 19 gennaio 2020

Eccoci, ci siamo: il mondo dei grandi ti stava aspettando da 18 anni.
Ti abbiamo intravisto da lontano mentre ci venivi lentamente incontro.
Sorridevi per l'entusiasmo di sentirti vicino alla meta, con gli occhi ubriachi di ottimismo che parevano dare un senso alla tua corsa, scomposta ma pur sempre capace di portarti a destinazione prima di chiunque altro.
Il movimento dei tuoi riccioli neri segnano il tempo; come fossero un metronomo naturale, contribuiscono a trasformare ogni armoniosa scommessa della tua esistenza dentro un'opera d'arte costantemente restaurata e sempre realizzata con estrema passione e massimo rispetto.
L'amore per lo studio, l'interesse per lo sport, la cura nel vestire, l'attenzione nell'alimentare il tuo fisico perfetto.
Mentre ti osservo sempre più da vicino, intravedo lo zaino che porti sulle spalle: dentro c'è tutto quello che hai custodito in questi anni, quello che oggi hai portato nel mondo dei grandi.
La tua capacità di distinguere ciò che è comune da ciò che non lo è, senza prevedibili presunzioni adolescenziali, ma stracolmo di una maturità rara che tutti da sempre hanno saputo riconoscerti.
Eccoci, adesso puoi entrare: accomodati pure e fatti un bicchiere di roba spessa; ubriacati di domande e fuma ciò che prima non vedevi, perché da oggi tutto ti sarà più chiaro.
Scoprirai quanto è stato stupido l'uomo nell'aver perso la voglia di continuare a sentirsi bambino in ogni cosa; dovrai stupirti quando non sarai in grado di dare una spiegazione alla sua non capacità di perdono, e imparerai a rimanere indifferente quando come per magia ti ritroverai a guidare patentato di un mondo tanto diverso da quello vissuto fino a questo momento, un mondo che impone guantoni e pantaloncini corti perché sagomato a forma di ring.
Un ring sopra cui, più che attaccare, bisogna imparare a difendersi.
Io ci sarò, come sempre; mi troverai nell'angolo di questa esistenza quadrata a suggerirti come colpire e come scansare; continuerò ad allenare ogni tuo sogno, provando a correggere le posture dei montanti, dei diretti e dei ganci che sarai obbligato a piazzare, in attesa di sentire quella campanella di fine gara che tutti arrenderemo persi nell'augurio che possa sancire una tua vittoria.
Samuel, per fortuna la vita è anche podio: punta all'oro, sempre, e anche quando non potrai emozionarti nel gioire per la non riuscita della conquista della medaglia più importante, non invidiare mai chi sarà vicino a te a farlo.
Ci saranno nuove maratone da correre, nuovi dischi da lanciare, nuovi salti in cui volare e, soprattutto, nuovi cazzotti da prendere e da dare.
La tua occasione arriverà quando il destino avrà deciso di accontentarti: nel frattempo ama e lasciati amare come hai sempre fatto, perché per me hai già vinto.
Ti auguro la vita, quella che hai già trovato e quella che troverai...
Ti auguro l'amore, quello che ti racconteranno e quello che ti toccherà leggere personalmente...
Ti auguro la pace, quella interiore di cui gode chi si ama, e quella ben più difficile da realizzare nascosta in un mondo che la sta trascurando...
Adesso ci sei, sei qui vicino a me; abbracciami e dimmi che mi vuoi bene: è ciò che basta per riuscire a credere che il mio podio l'ho già conquistato stringendo tra le braccia un figlio "grande" come te.
Buon compleanno amore mio.




meraklidikos@gmail.com

2 commenti:

  1. Sei maledettamente forte e capace di travolgere i sentimenti del cuore.
    A te bella persona e al tuo giovane e grande amore di tuo figlio, un caro ed affettuoso augurio di una vita ricca di emozioni.
    Un abbraccio.
    Massimiliano

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  2. I figli...
    Fateli e curateli dal mondo circostante
    e da voi stessi, dai vostri punti oscuri.

    Fateli e non perdete l’occasione
    unica e irripetibile di crescere con loro,
    di accettare la sfida della vita che si rinnova,
    che sorride impotente di fronte a ciò
    che non conosceva e non conoscerà
    mai finchè penserà di saper tutto.

    I figli insegnano e la prima lezione
    riguarda il saper lasciare andare.

    Lasciatevi andare e lasciate andare
    ciò che non serve.

    Fateli i figli, e viaggiate leggeri,
    sospinti dal vento senza temere la meta,
    rimanendo collegati col movimento del viaggio.

    Dolce, lento, sublime, incerto, viaggio della vita.
    Grazie Rocco per i tuoi spunti di riflessione.
    Una madre come tante altre.

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